Così Vito passò dalla bicicletta alla motocicletta ed il lavoro era lo stesso,paesini,straduncole,pozzanghere,pioggia,neve porte e portoni di casalinghe.
Io ancora non esistevo ma presto avrei fatto la mia comparsa sulla scena del mondo e questo dovuto ad un rapimento.
Vito rapì mia madre Teresa detta ,,Sisina,,
Era d uso e convenevole che i giovani maschi desidorosi di mettere sù famiglia andassero a cercare le spose nei paesi limitrofi ai loro.
La ragione era quella di non essere conosciuti per le scapestrie maschili ed altre,insomma il maschio presentava una ,,verginità,,dei fatti suoi e alle femmine avvolte conveniva uno ,,straniero,,che non sapesse nulla dei fatti stretti e dicerie di paese.
Ma questo non era il caso di Sisina,più la strategia riguardava il giovane Vito.
E queste cose hanno bisogno di una spalla e di un complice.
Il complice era un suo stretto amico di nome Michele che poi sarebbe diventato mio zio per via che infine Vito ebbe in moglie Sisina e Michele sua sorella Giovanna.
I due filavano le due sorelle che abitavano a Casamassima un paese distante dalla loro Rutigliano una decina di chilometri e questo bastava a creare la parete nebbioso del sapere della loro rettitudine o delle loro abitudini ovvero se erano lavoratori,ubriaconi o scapestrati o donnaioli.
Michele avvicinava Giovanna che era più giovane di Sisina e come era d uso le donne da sole non andavano in giro da nessuna parte.
Così Giovanna preso per simpatico il Michele si fermava a chiacchiere e in questo contesto Michele era insieme a Vito che incrociava gli sguardi di Sisina.
Michele era in grado economico di possedere un automobile e siamo nel 1953.
Chiaro che le auto che potevano permettersi erano vecchie di almeno 6..7..anni
Io ancora non esistevo ma presto avrei fatto la mia comparsa sulla scena del mondo e questo dovuto ad un rapimento.
Vito rapì mia madre Teresa detta ,,Sisina,,
Era d uso e convenevole che i giovani maschi desidorosi di mettere sù famiglia andassero a cercare le spose nei paesi limitrofi ai loro.
La ragione era quella di non essere conosciuti per le scapestrie maschili ed altre,insomma il maschio presentava una ,,verginità,,dei fatti suoi e alle femmine avvolte conveniva uno ,,straniero,,che non sapesse nulla dei fatti stretti e dicerie di paese.
Ma questo non era il caso di Sisina,più la strategia riguardava il giovane Vito.
E queste cose hanno bisogno di una spalla e di un complice.
Il complice era un suo stretto amico di nome Michele che poi sarebbe diventato mio zio per via che infine Vito ebbe in moglie Sisina e Michele sua sorella Giovanna.
I due filavano le due sorelle che abitavano a Casamassima un paese distante dalla loro Rutigliano una decina di chilometri e questo bastava a creare la parete nebbioso del sapere della loro rettitudine o delle loro abitudini ovvero se erano lavoratori,ubriaconi o scapestrati o donnaioli.
Michele avvicinava Giovanna che era più giovane di Sisina e come era d uso le donne da sole non andavano in giro da nessuna parte.
Così Giovanna preso per simpatico il Michele si fermava a chiacchiere e in questo contesto Michele era insieme a Vito che incrociava gli sguardi di Sisina.
Michele era in grado economico di possedere un automobile e siamo nel 1953.
Chiaro che le auto che potevano permettersi erano vecchie di almeno 6..7..anni
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